Sindacato dei Marittimi
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Italia: nessuno è responsabileItalia: nessuno è responsabile

Pubblicata il 17.09.2008

 

"I principi della Costituzione, di cui talvolta si parla come se fossero soltanto formule astratte, in realtà dettano comportamenti e dovrebbero essere seguiti da comportamenti concreti e coerenti".

Non lo dice il Sindacato dei Marittimi ma il Presidente della Repubblica Italiana.

L'articolo 28 della nostra Costituzione stabilisce: "I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici".

Ma perché parliamo di Costituzione e in particolare di questo articolo. Perchè l'articolo 28 è uno di quelli che non viene mai rispettato. Quanti funzionari o dipendenti dello Stato hanno pagato per gli errori fatti, per la loro incompetenza? NESSUNO e lo possiamo affermare con un margine di errore piuttosto basso. Ci auguriamo che presto il Ministro Brunetta attivi le procedure per difenderci da questi incompetenti!

 

Ma veniamo all'accaduto, ascoltando prima di tutto queste due puntate della trasmissione di Radio24 “Un abuso al giorno toglie il codice d'intorno” del 11 e 12 settembre 2008.

 

In seguito visitiamo il sito del centro promotore del corso a cui si fa riferimento nelle puntate, www.polonazionaleformare.it e consultiamo il bando di selezione per l'ammissione al corso di formazione cliccando qui.

 

Ciò che appare è un sito dall'aspetto grafico discretamente attraente, un bando che riporta in intestazione loghi di enti e associazioni di rilievo, il tutto inserito in un progetto dal titolo decisamente accattivante: “Un mare di lavoro”.

Ministero del Lavoro, Fondo Europeo, IAL CISL (alle cronache ultimamente per quel buco di circa 35 milioni di euro proprio per i corsi nelle Marche), Regione Campania, ect.

Già la presenza dei loro simboli non dovrebbe far sorgere alcun dubbio sulla serietà dell'iniziativa ma leggere che tali sigle si pongono quali intermediarie per la raccolta delle domande e notare il calce al bando la firma del Dott. Coccia (pres. Confitarma) è sicuramente motivo di ulteriore garanzia della bontà del progetto.

Per la sensazione di fiducia percepita passa anche in secondo piano il fatto di non aver riscontrato, scorrendo il testo del bando, alcun riferimento a normative vigenti.

Insomma, una progetto in grande stile di cui TUTTI NE CONOSCEVANO L'ESISTENZA E GLI ASPETTI ORGANIZZATIVI.

 

Il corso parte, tutto sembra andare bene, ma poi qualcosa non funziona e cosi a marzo 2008, tutto si ferma. Perchè? Per capirlo analizziamo la trasmissione.

 

Dall'intervento di Confitarma la prima cosa che viene alla luce è che "gli armatori hanno notato che i cuochi stanno invecchiando, e allora ora servono nuovi cuochi". Ma tu guarda un po' questi cuochi... invecchiano! Per fortuna che questo spiazzante ed inaspettato particolare non è sfuggito agli armatori che si sono subito attivati per evitare una crisi.

E per risolvere in maniera brillante la difficoltà, che cade come un ulteriore tegola sulle teste già fasciate dei poveri armatori, si organizza un polo formativo per cuochi di bordo.

Le normative attuali, però, non sostengono un percorso formativo come quello ideato per i cuochi di bordo e il corso viene interrotto.

Un po' come accadde per l'Accademia del Mare, quando venne istituita una accademia basata sull'idea di un inesistente decreto, costringendo poi lo Stato, messo in difficoltà, ad approvarne uno che tutti noi, purtroppo, conosciamo bene. E malignamente verrebbe da pensare ad una ulteriore azione mimetizzata dietro spregevoli tatticismi.

Ma nel contempo il povero armatore, cosa fa? E' costretto a impiegare personale extracomunitario, ad investire, come fece Costa per il personale alberghiero (Manila, Giacarta), in scuole di formazione.

Dal canto suo, Confitarma rifiuta ogni responsabilità per l'interruzione del corso e di quel progetto al quale aveva aderito e che aveva in parte finanziato, nonostante fosse a conoscenza delle lacune normative che ne avrebbero ostacolato lo sviluppo.

E' un paradosso che non convince e non esonera Confitarma dalle proprie responsabilità, soprattutto quando nel corso della puntata afferma, senza volerlo, di aver generato una crisi legata al crew shortage nel settore dei cuochi di bordo allorché si è accorta che l'uomo invecchia e va in pensione.

 

Nella seconda puntata interviene il Dott. Enrico Maria PUJIA (Dir. Generale Ministero dei Trasporti sett. marittimo, da poco membro del Consiglio di Amministrazione dell'Accademia del Mare).

Anche lui sostiente la complessità della situazione la quale necessita di particolare attenzione (la stessa che ha consentito l'isitituzione di un percorso formativo privo di appropriato sostegno giuridico?). Le responsabilità dell'accaduto non possono però essere imputate al Ministero dei Trasporti né tantomento al Ministero del Lavoro.

Vuoi vedere che i fessi siamo noi in compagnia dell'Europa che ha in parte finanziato il progetto?

No.. in fondo le responsabilità vanno attribuite a quella figura mitologica che si chiama legislatore, quella che, tra l'altro, esige un'esperienza di 24 mesi di navigazione per l'imbarco con il titolo di cuoco e nel contempo riduce a 12 mesi la richesta di esperienza a bordo per l'imbarco con il titolo di Ufficiale.

 

Lepidini afferma che "la responsabilità non è un termine appropriato ". Allora ci dica: l'articolo 28 della nostra Costituzione è stato messo li così? Tanto per scrivere un articolo in più?

 

Al dunque, tutti hanno sostenuto, pur coscienti degli ostacoli normativi, l'istituzione di un corso formativo dedicato ai cuochi di bordo ma nessuno se ne assume la responsabilità per il suo fallimento. Nessuno si è accorto di aver danneggiato delle persone e nessuno ha compreso che dietro ciascuna di esse c'è una famiglia. Quel che conta è dire: NON SIAMO RESPONSABILI.

 

Allora visto che non ci sono responsabili, sarebbe corretto che queste persone informassero il fondo europeo, e sarebbe interessante vedere di quel corso, chi è rimasto tagliato fuori dal mondo del lavoro, PERCHE' NON VORREMMO, CARI SIGNORI SENZA RESPONSABILITA', CHE A RIMANERE FUORI SIA STATO SOLO IL SIGNOR SILVESTRI, CHE NON SI E' ARRESO DAVANTI AL VOSTRO IRRESPONSABILE COMPORTAMENTO.

 

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