Sindacato dei Marittimi
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Il Il "governo di convenienza"

Pubblicata il 21.11.2011

 

Ormai il Governo Berlusconi appartiene al passato, ed è inutile ora stare qui a recriminare e dare giudizi. A chi ci ha inviato mail chiedendoci un parere possiamo solo dare un giudizio per quel che riguarda il settore marittimo, e si può affermare senza poter essere smentiti che sia il Governo Prodi che quello Berlusconi PER I LAVORATORI MARITTIMI NON SONO SERVITI A NULLA. Il problema non è di ideologia, ma di incapacità e indifferenza, e in alcuni casi una sudditanza verso il potere impreditoriale, una delle cause dell'attuale crisi mondiale.

 
Il dottor Bianchi (governo Prodi) verrà ricordato per un decreto che ha generato solo danni, del dottor Matteoli non ci sempra si possa addirittura aver ricordi, è passato in questi anni senza lasciare una traccia storica.
 
Ora abbiamo un nuovo Governo, cosa riuscirà a fare si vedrà. Vediamo che però tutti sembrano felici, la Chiesa, i grandi media nazionali, gli imprenditori e la cosa fa riflettere e non poco.
 
Abbiamo letto definizioni di questo governo che vanno da "governo transitorio, a di responsabilità nazionale" oppure "governo dei tecnici e professori".
Noi invece lo vogliamo chiamare "GOVERNO DI CONVENZIENZA O COMODO (governo panamense)" per usare un termine che noi marittimi conosciamo bene. Ma perchè?
 
Semplice, le soluzioni che si sentono non sono certo innovative, quindi le avrebbero potute portare avanti anche governi politici, ma invece si è scelta questa soluzione PER CONVENIENZA DI TUTTI, E PER TUTTI INTENDIAMO I PARTITI POLITICI E NON SOLO.
Nessuno ha avuto la faccia o il senso di responsabilità tanto strillato DI PRENDERE SOLUZIONI CERTAMENTE NON POPOLARI, cercando invece di tutelare comunque gli interessi di certi poteri e far pagare come sempre al popolo.
Noi ci auguriamo che il Governo Monti ci smentisca e presenti sul tavolo idee davvero innovative, coraggiose e lungimiranti, anche se partiamo molto male.
 
L'Europa chiede .... è vero, ma occorre saper rispondere e non accettare tutto. La pensione ad esempio, siamo d'accordo deve essere allineata a quella di altri Stati aumentando l'età per andarci, ma questo se però di deve tener conto dell'ETICA E DELLA MORALE imporrebbe di prendere in analisi i vari tipi di lavoro.
Un politico può anche andare a 90 anni in pensione, ma un marittimo NO. Non solo per giustizia sociale riconoscendo questo mestiere usurante e con sacrifici particolari (anche famigliari) ma anche per sicurezza. La vita umana si è certamente allungata, ma non siamo immortali. I riflessi, la resistenza diminuiscono con l'età, c'è poco da fare.
E allora va bene rispondiamo all'Europa ma con cognizione di causa. Si deve pensare a come gestire gli attuali lavoratori marittimi portandoli alla pensione impensabile a 67 anni (se facessero le biennali seguendo tutto al 100% a 40 anni ci toglierebbero il libretto quasi a tutti, pensate a 67!) e iniziare a formare i nostri giovani perchè possano in futuro cambiare lavoro passando dal bordo ad impieghi a terra.
 
Questo è solo un esempio sul perchè non vediamo possibili grandi cambiamenti anche dall'attuale Governo.
 
Chissà se tutti quelli che esultano hanno ben capito la situazione, o esultano per il passo indietro di un solo uomo e 100 di un popolo!!

 

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