La tutela dei diritti dei lavoratori marittimi è un settore molto complesso, poiché esistono vari livelli differenti di diritto che possono coincidere o a volte essere in conflitto tra di loro. Questo si viene ad avere poiché il marittimo è soggetto a varie norme e leggi, che vanno da quelle nazionali del marittimo, nazionali relative alla bandiera della nave e a quelle internazionali.
Prendiamo in esame la nazionalità della nave. Una nave ha la nazionalità della bandiera che batte, e secondo il diritto internazionale, le leggi applicate sulla nave saranno quelle del suo Stato di appartenenza ovunque la nave si trovi e senza alcun riguardo per la vostra nazionalità.

 

Facciamo un esempio: un marinaio filippino imbarcato su nave battente bandiera italiana avrà i diritti e i doveri secondo le leggi italiane. Quando la nave è invece in porto, le cose si complicano, poiché a bordo sono in vigore le leggi dello Stato di bandiera della nave, mentre a terra sono vigenti quelle della nazione in cui ci si trova. Tuttavia per casi specifici, tipo atti criminali a bordo, le autorità di terra possono intervenire secondo le leggi internazionali.

Ovviamente si è sempre anche tutelati dalle leggi del proprio stato di appartenenza, il quale qualora siate in difficoltà in paese estero, dovrebbe fornire il supporto e l'assistenza attraverso i relativi uffici consolari.
Ad aggravare tutto sono arrivati i doppi registri, ai quali però gli Stati non hanno fatto seguito aggiornando l'ordinamento giuridico interno. Da questo quadro molto generalizzato, poiché l'argomento è molto vasto e complesso, è chiaro che per il lavoratore marittimo tutelare i propri interessi diventa molto difficile. Il marittimo deve stabilire dove portare un reclamo e secondo quali leggi, tenere conto della nazionalità della nave e dei conflitti tra le leggi nazionali e internazionali, in quali acque territoriali la nave stava navigando al momento che si è verificato l'avvenimento e tenere presente il suo contratto di lavoro, questi sono solo alcuni degli elementi da analizzare prima di tutelare i propri diritti.

 

Viene offerto a tutti un servizio di consulenza semplice, limitato a fornire informazioni o indicazioni di massima sui quesiti posti. E' riservata ai soli iscritti al Sindacato del Marittimi, la consulenza su tutte le tematiche attinenti al settore del lavoro, nonché l'assistenza per quanto riguarda i problemi relativi ai rapporti di lavoro quali leggi, regolamenti, sanità, contratti collettivi, obblighi contributivi e fiscali del datore di lavoro, normative comunitarie.

 

Gli iscritti al Sindacato dei Marittimi ed i loro familiari potranno avvalersi, inoltre, a titolo gratuito, di un servizio di "prima" consulenza legale. La consulenza sarà effettuata a distanza, con risposta a mezzo

e-mail, ovvero, qualora i professionisti lo ritengano necessario, personalmente, previo appuntamento presso una delle sedi degli Studi associati.

 

Per i non iscritti al Sindacato dei Marittimi il servizio di consulenza legale viene reso, con assoluta discrezionalità da parte del Sindacato dei Marittimi, esclusivamente per condizioni di particolare gravità ed urgenza.

 

In caso si renda necessario un intervento di tutela legale, in eventuali procedimenti giudiziari o contenziosi stra-giudiziali, gli iscritti al Sindacato dei Marittimi ed i loro familiari potranno avvalersi del rapporto convenzionale con gli Studi associati di Legalit che prevede l'applicazione, per diritti ed onorari, delle tariffe forensi minime in vigore al momento dell'esecuzione della prestazione.

Non è prevista, per motivi di equità, l'applicazione del patto di quota lite, con il quale il compenso per il professionista viene calcolato in percentuale rispetto al risultato economico ottenuto dal suo assistito.