Sindacato dei Marittimi
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Tabelle d'armamento: qualcosa si muove, o quasi...Tabelle d'armamento: qualcosa si muove, o quasi...

Pubblicata il 30.01.2011

 

Finalmente dopo solo poco più di un anno, abbiamo ricevuto un riscontro dal Comando Generale delle Capitanerie di  Porto in merito alla nostra istanza che tratta della revisione delle Tabelle d'Armamento.

 
Dobbiamo dire che a rispondere è stato l'Ammiraglio Brusco poco dopo aver preso il comando delle CP. Insomma dopo il  silenzio dell'Ammiraglio Pollastrini e Lolli finalmente le cose sembrano cambiare.
Questo riscontro almeno fa tornare nei lavoratori la speranza di una nuova fiducia verso l'autorità marittima, che per  4 anni ha mostrato indifferenza, ma che ora apre almeno al dialogo.
 
Questa risposta ha importanza, perchè dimostra che non si deve mai cedere quando si lavora con senso di  responsabilità, e si presentano proposte solo per migliorare un settore e non per tutelare interessi. Dimostra che non  si devono fare compromessi per essere presi in considerazione. E' la sconfitta invece di quei politici, dirigenti  ministeriali che pensano che l'indifferenza sia potere, superiorità.
 
Per leggere l'intera istanza CLICCARE QUI
 

Ora entriamo però nel merito della questione. Da quello che si legge vediamo come la nostra proposta di tenere  presente le emergenze che si potrebbero dover affrontare, nello stabilire i membri dell'equipaggio è stata accettata,  anche se stranamente sia Pollastrini che Lolli se ne guardarono bene dal comunicarcelo, ognuno ne tragga suo giudizio  sul perchè.
Non solo, l'Ammiraglio Brusco, ci informa che qualora si avrà una seconda fase di studio saranno chiamati al tavolo di  lavoro anche ingegneri navali come da SDM Sindacato dei Marittimi proposto. Ma qui nasce il problema.
La prima fase si concluderà entro il 2013, cioè un argomento che tratta la sicurezza, la tutela di vite umane e  ambiente necessita di 3 anni per essere definitivamente conclusa. Ma non solo, forse nel 2013 potrebbe iniziare una  seconda fase !! Questo argomento è sotto studio dal 2000, già è 10 anni che se ne parla.
 
Quello che si rischia è che tutto sembra muoversi, ma nulla deve cambiare. Risolvere questo problema, in un paese che  fa parte del G8, dovrebbe richiedere massimo 1 anno, invece dopo 10 se ne prendono altri 3 prevedendo poi una seconda  fase! In tutto questo tempo quante persone hanno perso e perderanno la vita per affaticamento e stress? Quanti danni  ambientali ci sono stati e avremo? Se per trattare un argomento che salva vite umane necessitano oltre 13 anni, per altri problemi dovremmo calcolare un  mezzo secolo?
Per capirci, già per arginare la situazione si potrebbe inserire la figura del Comandante in seconda, avendo a quel  punto 3 ufficiali di coperta che possono lavorare in modo migliore. In macchina si potrebbe aggiungere altro  ufficiale. Per i Sottufficiali e Comuni aumentare il loro numero per garantire a tutti il giusto riposo. Si poteva subito agire per tutelare i posti di lavoro per i marinai italiani, sempre di più lasciati a casa anche se  si parla di Crew Shortage.
 
E invece? Si parla di altri 3 anni. Si pensa ad una seconda fase. E in questi anni sapete cosa accadrà? Che  cambieranno forse normative e così tutto si azzera.
 
L'Ammiraglio Brusco ha fatto la sua parte, ha dato almeno una risposta che mostra però una realtà da paese terzo.  Elogia il gruppo di lavoro, quando dovrebbe condannarlo, poichè se li siedono "quelli che contano" e vogliono il bene  dei lavoratori, dovevano mettere la CP già in una posizione dove le Tabelle d'Armamento dovevano essere riscritte.  Anche perchè tutti sapevano che nel 2011 si doveva rinnovare CCNL.
Capiamo, che l'Amm. Brusco voglia elogiare ciò che il suo predecessore ha costituito, ma il giudizio si da sui fatti e  non su le intenzioni. Le intenzioni a parole sono le migliori, sembra che la Confitarma firmerebbe tabelle da 50  membri, a parole. La realtà che tutto si rinvia di 3 anni in 3 anni, e questo non si può elogiare, a meno che l'Italia  è paese terzo, dove dirigenti statali e quelli che contano, necessitano di decenni per capire e decidere.
 
Purtroppo, seppur positivo il riscontro per quanto sopra detto, dobbiamo anche dire che come sempre questo Paese è  quello dei ma, dei se e dei forse, e per arrivare poi a normative mediocri necessita di decenni.
Cosa vuol dire? Semplice che noi presseremo ancora, che a noi che già si parla del 2013 (forse qualcuno spera che nel  2012 finisca il mondo, chissà!) non basta. Se le tabelle non saranno realmente riviste, prenderemo in esame azioni  internazionali.
 

 

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