Sindacato dei Marittimi
Home RSS
Archivio

DIRITTI: MA NON PER TUTTIDIRITTI: MA NON PER TUTTI

Pubblicata il 04.07.2007

 

COMUNICATO DEL SDM LUGLIO 2007
 In questi primi 6 mesi di attività del sindacato, abbiamo assistito a un processo di umanizzazione del nostro armamento. Sin dal primo Convegno del Comitato Welfare si sono lette dichiarazioni a raffica. E così leggevamo che:
- gli armatori italiani sono “obbligati ad imbarcare stranieri” passando quasi come delle vittime ed ora aprono una accademia a MANILA;
- che stavano procedendo al rinnovo del CCNL del quale sono tanto fieri presentandolo come l’orgoglio dei marittimi (il problema è che piace solo a loro e non a molti marittimi);
- che stavano portando avanti iniziative per recuperare la mancanza di personale italiano aumentando i processi formativi, ma diminuendo l’esperienza operativa a bordo, e poi investono denaro per formare stranieri.
La correttezza avrebbe imposto agli armatori di prendersi le proprie responsabilità, e dire perché c’è questa mancanza soprattutto di Ufficiali, ammettendo che per decenni non hanno imbarcato allievi. Invece no, si sono mostrati come i salvatori della patria, e lungi da loro discorsi legati al vile denaro. Chissà, la colpa è dei molti che dopo il nautico non trovando imbarchi per farsi una vita, hanno cercato altre sistemazioni, se avessero avuto pazienza di aspettare 30 anni ora li avrebbero imbarcati. FALSO, anche ora i giovani allievi, ufficiali e marittimi specializzati che dopo queste dichiarazioni hanno cercato un imbarco, si sono sentiti la ormai famosissima frase NON ABBIAMO BISOGNO DI PERSONALE. Eppure a bordo hanno personale straniero, che loro non vorrebbero (le dichiarazioni sono state pubblicate dalla stampa, vedi articoli Secolo XIX).Hanno parlato di diritto al voto, hanno parlato di DIRITTI DEI MARITTIMI.In questi sei mesi abbiamo inviato a bordo delle navi di alcune compagnie, mail d’informazione per marittimi, compreso il CCNL praticamente poche ore dopo la sua firma. Non abbiamo mai fatto accuse dirette e strumentalizzate contro CGIL,CISL e UIL ma solamente messo a conoscenza dei marittimi il loro operato lasciando a tutti la massima libertà di giudicare. Come nostra promozione abbiamo inviato nostri obiettivi, presentazione della nostra struttura e modulo d’iscrizione. Non abbiamo mai attaccato alcuna compagnia. Abbiamo ricevuto molte segnalazioni che ci informano che su alcune navi di diverse compagnie, non si ricevono più nostre informazioni, e questo dopo  giorni di controlli e monitoraggio mail possiamo dire essere vero. Abbiamo così fatto controlli più specifici e siamo arrivati a dare una data a questa censura, che è coincisa con il nostro comunicato in cui spiegavamo ai marittimi, che come stabilito dal CCNL, potevano non versare la quota relativa a questo rinnovo. Fino a quel giorno le nostre mail a bordo arrivavano, ma sarà una coincidenza, più compagnie hanno bloccato le nostre mail da quel preciso momento, da quel preciso comunicato. COINCIDENZA!Questo deve far riflettere, perché oltre al fatto della tempistica e censura di un certo argomento, mostra che ancora nel 2007 noi italiani dobbiamo subire ingiustizie che non dovrebbero fare più parte di una società, quando questa si definisce civile.
Questa situazione è molto grave, non tanto per attività antisindacale, ma proprio perché si evince, come il diritto di noi lavoratori marittimi può essere controllato e gestito. Alcuni armatori mentre la CONFITARMA parla di diritti per il lavoratore marittimo, cosa fanno, applicano censura d’informazione al proprio personale. Di fatto non favorendo l’informazione limitano il diritto dei marittimi di scegliere. QUESTO E’ UN ATTO IGNOBILE.Vedete, se questo è stato deciso con l’intenzione di ostacolare il SDM, o meglio il suo sviluppo, possiamo solo dire che ogni volta che si censura si favorisce il censurato. Questa infatti per noi è la pubblicità migliore che potevamo ricevere, poiché ora i marittimi sanno che il nostro modo di lavorare può portare a risultati, sanno che i nostri obiettivi sono di fastidio a qualcuno, inoltre poiché la censura è coincisa con l’argomento versamenti ai tre sindacati stipulanti e firmatari, il danno di questa censura è ricaduto su questi sindacati e armatori. E’ stato interpretato come “non togliete l’osso al cane”.
Ovviamente questo porta tutti noi a rivalutare quella procedura di versamento quota rinnovo contratto (già messa in discussione da noi SDM), come studiata a tavolino. Molte mail che abbiamo ricevuto chiedevano come in pieno Oceano Atlantico potessero inviare raccomandate per non dare quella quota. Se si è censurata quella notizia poi non ci si deve lamentare che ora l’idea che hanno tutti sia questa, e ne tanto meno si deve dare colpa al SDM o dire che abbiamo noi strumentalizzato la cosa.
Inoltre per chi ha messo in giro la voce che il nostro sindacato non ha le potenzialità per fare bene, o peggio ha messo in dubbio la nostra esistenza quasi come se fossimo una organizzazione nata con chissà quale finalità, porgiamo solo una domanda: se non contiamo niente, se non esistiamo perché ostacolarci? Perché bloccare le nostre mail? Non c’è logica tra ciò che affermate con ciò che fate. Inoltre visto che sappiamo che visitate il nostro sito e avete quindi tutti i nostri contatti, perché al blocco mail non avete anche scritto a noi dicendo che avevate preso questa decisione? PERCHE’ NON LO AVETE DETTO AL VOSTRO PERSONALE IN MODO CHIARO ED ESPLICITO?Se c’erano problemi e tutto quello che avete fatto ha motivi diversi da quelli che la realtà ora mostra, si doveva procedere in modo chiaro. Per non essere una censura o una manovra scorretta bastava che comunicavate ai lavoratori (e magari a noi), che queste mail venivamo bloccate per scelta della compagnia, ma soprattutto doveva essere fatto dalla prima mail e non dopo un lungo periodo. Invece non avete detto niente, anche quando avete visto che dopo il vostro blocco continuavamo ad inviarle. Il SDM non si è presentato alle compagnie di navigazione perché dall’esperienza precedente alla costituzione del SDM avevamo capito che dovevamo muoverci in modo diverso. Infatti l’anno scorso avevamo provveduto a presentarci e chiedere il permesso di inviare materiale informativo ai marittimi tramite posta ordinaria. Non fummo degni di alcuna risposta da quell’armatore che poi bloccò i nostri pacchi diretti alle navi, anche lì in completo silenzio. Questa volta lo stesso armatore si sta comportando in modo diverso. Ci siamo dovuti in pratica adeguare alla arroganza di chi crede di controllare e decidere tutto. Oggi non seguendo quel percorso, che noi avremmo comunque preferito se avessimo potuto contare sulla correttezza di tutti, siamo riusciti a farci conoscere dai lavoratori. Il SDM si è riunito e ha deciso di non intraprendere alcuna via legale o comunque conflittuale e di non rendere pubblici i nomi di queste compagnie. Non venga interpretata la decisione come segno di debolezza del SDM, ma questa nasce dal voler essere coerenti con le regole comportamentali che il SDM si è imposto all’inizio della sua attività e cioè di non generare situazioni di conflitto che impedirebbero future possibilità di confronto civile. Infatti se i marittimi hanno segnalato la situazione al sindacato, questo vuol dire che abbiamo la loro fiducia e che nessuna censura potrà limitare la nostra attività. Questi “piccoli uomini” hanno il controllo del server delle loro compagnie non il potere divino di bloccare tutte le nuove tecnologie che oggi ci sono.
Egregi signori se questo è il vostro “potere” vi avevamo sopravalutato. Questo non è “potere” semmai proprio ad essere buoni una cosa di cui vergognarsi. E’ TRISTE avere assistito in Italia a una cosa del genere, veramente TRISTE.Il SDM obiettivamente deve però riconoscere che altri armatori non hanno censurato alcuna nostra mail, come ad esempio la Ignazio Messina che pur criticata dai marittimi anche sul nostro forum, ha avuto la correttezza almeno di non filtrare le informazioni al suo personale. Sempre obiettivamente non possiamo però affermare che non sono state date disposizioni in merito, ma guardandoci attorno è già molto.
Nel 2007 nel settore marittimo ancora dobbiamo sentir parlare di controllo e censura della posta elettronica e dell’informazione, d’indagini a bordo svolte da fedelissimi dell’armamento. E’ di poco tempo fa un articolo sul NIP (News Italia Press) dove addirittura una famiglia mostra paura di pressioni e ripercussioni perché chiede che venga analizzata una loro pratica riguardo l’amianto. Sembra di tornare indietro di un secolo. Noi SDM abbiamo parlato dell’esistenza delle black list, ma pensavamo sinceramente che era un caso molto raro e ristretto a certi tipi di compagnie di navigazione. Cosa dire, sembra che dovremo lavorare per garantire ai lavoratori i loro diritti fondamentali, non possiamo far finta che nulla è successo. Certo, dopo questa vicenda, parlare ad esempio di diritto di voto per i marittimi è difficile, perché prima di avere questo diritto occorre garantire quello d’informazione (che sembrava scontato).Mica pretenderanno che si voti senza poter valutare il lavoro della classe politica? O, anche in quel caso verrà deciso quale partito potrà comunicare con i marittimi?
Il SDM continuerà la sua attività con ancora più consapevolezza che la strada presa è giusta. Continuerà, pur adeguandosi a queste regole di gioco, ad essere onesto e corretto nella sua attività sindacale, anche con chi non merita più considerazione, finché non recupererà a questi torti. Continueremo a fare informazione, e in tal senso studieremo il modo di aggirare altre eventuali censure.A quella parte dell’armamento che non si sta comportando correttamente vogliamo solo dire che seppur moderati nell’affrontare qualsiasi problematica, siamo anche molto fermi e determinati a contrastare ogni loro mancanza sia sul singolo lavoratore che sulla categoria. Ne siamo capaci.
Ai marittimi, avrete nel nostro sito www.sindacatomarittimi.eu il punto di riferimento per avere tutte le notizie (c’è un archivio quindi potete trovarle tutte) e nel forum un punto d’incontro per scambiare idee, proposte e denunciare, in pieno anonimato, tutto quello che è motivo di vergogna per il nostro settore. Possono bloccare la mail no l’informazione.
In conclusione seppur amareggiati dall’accaduto, siamo soddisfatti. Questa censura, questo piccolo tentativo di demoralizzarci ci ha dato invece motivo di continuare il nostro lavoro con più determinazione. Ha dato più forza ai marittimi perché sanno che potranno contare su di noi. La nostra attività è iniziata a marzo 2007, se già abbiamo chi ci ostacola allora qualcosa di buono la stiamo facendo.
Questa mail è stata inviata alle navi tramite un indirizzo non ufficiale del Sindacato dei Marittimi. Il suo scopo è far giungere ai marittimi che hanno subito questo blocco d’informazioni, la notizia che il SDM non si ferma e sta lavorando seriamente. Le prossime mail le invieremo tramite il nostro indirizzo ufficiale, per tanto se dopo questa non riceverete nostre notizie saprete che non sarà per causa nostra. Non rispondete a questa mail. Per chi vorrà aderire con noi sul nostro sito troverà tutte le notizie utili.
Saluti e buon lavoro a tutti.
SDM Sindacato dei Marittimi 

Per vedere il comunicato cliccare sul seguente link
http://www.sindacatomarittimi.eu/download_db1.asp?file=69


 

 

Indietro | Condividi Condividi su Facebook Condividi su Twitter