Sindacato dei Marittimi
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Affaticamento: SDM chiede intervento serio al Ministro dei Trasporti e LavoroAffaticamento: SDM chiede intervento serio al Ministro dei Trasporti e Lavoro

Pubblicata il 26.03.2009

 

In data 24 marzo 2009 abbiamo inviato ai Ministri Matteoli e Sacconi una lettera nella quale chiediamo di affrontare in modo serio, responsabile e coscienzioso il problema legato all'affaticamento, al decreto legislativo 108/05 e tabelle di armamento.

 

Per leggere il testo della lettera cliccare QUI

 

Abbiamo raggruppato questi tre argomenti poichè direttamente collegati tra di loro, ma soprattutto perchè tutti possono essere affrontati partendo da un semplice concetto, e cioè la SICUREZZA.

 

Sembra banale, ma se leggiamo i vari documenti che girano sia ufficiali che informali, si nota che ogni volta che si parla di tabelle di armamento si fa un errore gravissimo. Tutti presentano delle analisi teoricamente perfette, ma tutti cadono poi nell'errore di proporre tabelle di armamento partendo da argomenti come:

1 - differenze tra navi, intese sia come grandezza che tipo

2 - differenze tra tratte, non tenendo però in considerazione che seppur fare Genova - Porto Torres o Genova - New York sia diverso, spesso questo incide poco sull'affaticamento, che rimane elevato.

3 - organizzazione orari di lavoro

 

Secondo noi del SDM Sindacato dei Marittimi, il punto di partenza dovebbe essere altro. Quando si progetta una sala chirurgica si parte dal pensare come garantire a chi opera e al paziente che tutto vada bene, cioè si prende in considerazione tutto ciò che può incidere sull'operazione rendendola pericolosa. Così si parte ad esempio dal pensare che se ci fosse un black out, deve esserci un gruppo di continuità che non faccia fermare i macchinari. Gli strumenti che hanno importanza vitale sono doppi e via dicendo. Soprattutto si tiene anche presente che gli automatismi potrebbero non essere utilizzati o addirittura devono essere bypassati. Fatto questo si deve pensare a quante persone occorrono per garantire che tutto funzioni per il meglio qualora si verifichino più "sinistri" nello stesso momento.

 

Seguendo lo stesso ragionamento per stabilire le tabelle di armamento secondo noi si deve partire da questo concetto. Si deve stabilire quanto personale deve esserci a bordo per affrontare una serie di emergenze, tenendo presente la peggiore delle ipotesi. Preso questo scenario chiaramente si noterebbe che l'equipaggio attualmente impegnato a bordo non è sufficiente a garantire la riuscita dell'intervento d'emergenza, ma è il MINIMO che se tutto andasse bene, senza ulteriori problemi non previsti potrebbe gestire la situazione. Sino ad oggi la grande professionalità dei marittimi, il loro sacrifico e sforzo hanno arginato questa mancanza.

 

E' chiaro che anche gli altri aspetti poi andranno valutati, poichè su una superpetroliera ci vorrà chiaramente più personale che quello che necessita una nave "porta acqua alle isole". Forse come forma di garanzia queste tebelle d'armamento (no minime) le dovrebbero formulare i progettisti, caricandoli di responsabilità su futuri eventuali danni alle persone e ambiente. Chi legifera non deve pensare a far risparmiare l'armatore, ma garantire e tutelare la sicurezza intesa come salvaguardia della vita umana (marittimi e passeggeri) e ambientale.

 

L'esperienza e purtroppo le notizie che spesso i media offrono, mostrano navi perse per incendi e/o danni ambentali enormi. Si sarebbero potuti evitare con tabelle di armamento responsabili e non legate a risparmi su "costo equipaggio"? Forse non tutte, ma molte si. Il MAIB nei suoi rapporti parla spesso di errore umano dovuto ad affaticamento, quindi una tabella d'armamento formulata in modo serio avrebbe garantito le ore di riposo al personale, diminuendo le possibilità di errore. Non solo, un personale non stressato gestisce anche meglio eventuali emergenze.

 

Tenete presente che una veglia forzata di 17 ore porta ad una diminuzione in termini di prestazioni equivalenti ad un tasso alcolico di 0,5 mg/ml valore limite legale per guidare. Lo Stato italiano vuole abbassare tale valore limite per guidare a 0,2 ma sembra poco attento all'effetto dell'affaticamento a bordo delle navi. Paradossalmente in questo stato puoi governare una nave ma non guidare una automobile!

 

Per concludere possiamo dire che: il decreto legislativo 108/05 seppur analizzato in modo generico è buono, ha un errore anche esso di partenza, e cioè lo stabilire le tabelle per garantire il riposo a tutti. E' sbagliato poichè stabilisce sempre e comuqnue un valore MINIMO. Le tabelle di armamento che si chiamano anche esse MINIME tengono conto di fattori strutturali e non prevedono scenari limite, dove il minimo del personale diventa totalmente insufficiente.

 

Se al contrario si parte dal dover stabilire il numero necessario per fronteggiare la situazione peggiore automaticamente avremo le basi per attuare la 108/05, aumenteremo la sicurezza sotto moltissimi aspetti, diminuiremo affaticamento e stress e quindi le probabilità di errori umani, avremo un personale più reattivo alle eventuali emergenze. Avremmo un miglioramento anche della qualità della vita a bordo sotto un punto di vista rapporti sociali.

 

Perchè non si procede allora verso questa strada? Semplice, poichè loro partono addirittura dal concetto di risparmio economico su un valore già minimo.

 

La sicurezza è direttamente proporzionale al denaro investito in essa. Più si investe in sicurezza, più essa aumenta, il problema è che il personale per le compagnie è nella colonna COSTI, e come tali tendono a diminuirli.

 

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