Sindacato dei Marittimi
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SDM: chiesto intervento Stato contro Bandiere di ComodoSDM: chiesto intervento Stato contro Bandiere di Comodo

Pubblicata il 22.05.2009

 

In data 19 maggio 2009, abbiamo inviato a:

Presidente del Consiglio Silvio BERLUSCONI

Ministro del Tesoro Giulio TREMONTI

Ministro del Lavoro Maurizio SACCONI

Ministro dei Trasporti Altero MATTEOLI

 

una proposta inerente una azione di contrasto verso l'utilizzo delle Bandiere di Comodo. Per leggere la copia della richiesta cliccare QUI

 

Preso atto che al G20 si è deciso di procedere contro i "Tax Haven" cioè i famosi paradisi fiscali, anche se in inglese rendono molto meglio l'idea di cosa sono, abbiamo chiesto al nostro Presidente del Consiglio di chiedere al G8 di usare stessa misura contro altra forma di paradiso fiscale, e cioè contro la "Flag of Convenience" bandiera di comodo.

 

Abbiamo chiesto di proporre una azione congiunta con altre Nazione per contrastare il fenomeno, preso atto che la sola Tonnage Tax non ha avuto risultati molto positivi. Non solo abbiamo chiesto che vengano fatti accordi internazionali per permettere la tutela dei lavoratori che svolgono il loro lavoro su navi con bandiera di convenienza.

 

Quello che ci interessa molto è poter tutelare i lavoratori. Si rifletta però su un fatto molto importante. Nel 2006 è stata presentata la Convenzione ILO per i lavoratori marittimi, quella che attraverso i Comitati Welfare Nazionali (Presidente Amm. Pollastrini) deve essere ratificata da tutti gli Stati che la hanno accettata. Bene mentre in Italia, che non è certo una bandiera di comodo (anche se è sulla buona strada, se non fosse per le tasse, basta vedere le crew list...) questa convenzione non è stata ratificata, lo ha fatto la Liberia che è una bandiera di comodo (certo per propri interessi, ma lo ha fatto!).

 

Questo è molto importante, e vale la pena riflettere e chiedersi il perchè. Quando si parla di bandiere di comodo, si deve essere obiettivi e non fare di tutta un erba un fascio. Più che la bandiera, il problema è la lacuna legislativa, che consente agli armatori ampi spazi di movimento. Non è la sola bandiera di comodo ad aver generato navi multietniche, ma appunto la debolezza degli Stati e le lacune lasciate nelle norme.

 

Si pensi, lo diciamo ai non marittimi, che se si controllassero gli imbarchi e sbarchi di equipaggi di navi italiane, spesso si vede come alcune compagnie li effettuino poco prima di tornare in Italia, anche se sono a conoscenza che la nave rientrerebbe solo 48 ore dopo questa operazione. Come vedete la bandiera di comodo è solo uno dei tanti aspetti da tenere sotto controllo. Ora se a qualcuno venisse voglia di indagare! beh, saprebbe da dove iniziare.

 

E' chiaro quindi, che il fenomeno flag of convenience debba essere contrastato quando negativo, quando contro le regole del libero mercato e corretta concorrenza. E' chiaro che le Compagnie in regola non hanno problemi ad essere controllate, e se tutti corretti nessuno dovrebbe ostacolare la tutela dei lavoratori. Quindi quello che si chiede, è prevedere accordi per contrastare e tutelare quando ci si trovi di fronte a questi casi di non "collaborazione".

 

Crediamo che gli stessi armatori, che adottano tali bandiere, dovrebbero muoversi a proporre queste norme, in quanto anche loro guadagno. Se non si violano i diritti dei lavoratori, perchè non facilitare la tutela degli stessi? Se i profitti sono legali al 100%, perchè non essere trasparenti?

 

Il Presidente degli Stati Uniti ha detto che chiederà collaborazione alle ditte che si rifanno ai paradisi fiscali. Se non hanno nulla da nascondere non si nasconderanno e collaboreranno, altrimenti saranno trattate con sospetto e saranno controllate. Questo è l'atteggiamento da tenere.

 

Libertà di mercato se si rispettano le regole, il più bravo avrà maggiori profitti.

 

Nota

abbiamo preso la MSC come base di analisi, poichè è legata ad un armatore italiano, e vorremmo che si rifletta su questo dato. La flotta MSC avrebbe portato all'Europa e Italia molto denaro e posti di lavoro in più se sotto bandiere comunitarie e italiana. Non è una accusa quindi verso questa compagnia, anche perchè se ci fossero i presupposti è compito di altri procedere. A noi interessava far notare come una delle compagnie più grandi del mondo, di un italiano muovendosi nella globalizzazione, abbia scelto altre bandiere e non il tricolore. PERCHE?

Non solo se il G8 si fosse svolto sulla mega nave da crociera, dopo il G20, avremmo veduto un paradosso: nave con bandiera Panamense e Panama è sia tax haven che bandiera di convenienza.

 

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