
Marittimi abbandonati: la risposta del Vice Presidente CE Tajani
Pubblicata il 07.07.2009
In data 5 maggio 2009 SDM Sindacato dei Marittimi ha scritto al Vice Presidente CE Antonio Tajani (nella foto) e Ministro dei Trasporti Altero Matteoli una richiesta di intervento per il fenomeno dei "marittimi abbandonati".
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In data 1 luglio 2009 il Vice Presidente della Commissione Europea e Commissario ai Trasporti Dottor Antonio Tajani ha dato riscontro alla nostra istanza. E' molto importante questa risposta che mostra in vari passagi quanto si sta facendo per questo problema, non nascondendo però che effettivamente mancano ancora risultati soddisfacenti. Ci auguriamo che ora chi siede alla Presidenza del Comitato Nazionale per il Welfare della Gente di Mare, si renda conto di quanti problemi comporta il ritardo nel ratificare la convenzione ILO 2006, e considerando che già un comitato territoriale è praticamente fallito, si rifletta su quanto fatto, su come è stato fatto.
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La risposta del Dottor Tajani è esattamente il modo di rispondere a chi pone domande a persone che ricoprono incarichi pubblici e di responsabilità. Ha illustrato la realtà dei fatti, giustamente sottolineando quando fatto sino ad ora, e quanto occorre però fare, ma soprattutto ha risposto sull'argomento trattato.
SDM Sindacato dei Marittimi in quella istanza non trattò pur conoscendola la Convenzione ILO, semplicemente perchè abbiamo seguito dal 2007 il lavoro del Comitato Nazionale del Welfare della Gente di Mare, e riteniamo che ormai la ratificazione di tale convenzione avverrà autonomamente da questo. Nell'attesa chiaramente abbiamo chiesto all'Europa un segno, che come detto dal Commissario Tajani c'è.
E' chiaro che tali azioni non siano risolutive, ma SDM Sindacato dei Marittimi agisce per far parlare del problema, per trovare soluzioni o accelerare eventuali realtà. Siamo convinti, vista la cortese e specifica risposta del Dottor Tajani che abbia interpretato la nostra istanza nel giusto modo.
Abbiamo notato nel forum che qualcuno avanza realtà molto fantasiose sul conto e operato di SDM. Seppur tali letture potrebbero aver successo in romanzi, la realtà è molto diversa. Prima si diceva che SDM non esisteva, poi che raggiravamo i marittimi ora che siamo parte di una lobby che vuole distruggere i sindacati confederali (pura fantasia, per chi conosce la storia).
SDM Sindacato dei Marittimi semplicemente conosce il proprio potenziale, sa esattamente in questo momento cosa può e non può fare. La nostra attività è portare a conoscenza dello Stato, come Istituzione e Amministrazione, il punto di vista e problematiche di una parte di lavoratori marittimi. Chi decide secondo noi deve avere sul tavolo tutto l'intero scenario. Non siamo contro i Sindacati Confederali, ma sicuramente non ne condividiamo l'intero operato. A noi non interessa tanto, o meglio in modo specifico, firmare contratti e accordi (non è questo che ti rende sindacato), per noi se questi fossero ben fatti va benissimo che li firmino altre sigle. Noi esattamente come facciamo con lo Stato, facciamo nei confronti delle OO.SS. e Confitarma una critica su ciò che secondo noi potrebbe essere fatto in modo migliore. Un esempio? Ultimo accordo pirateria, doveva secondo noi di SDM essere retroattivo almeno alla data del rinnovo del CCNL (febbraio 2009), vedete un gran problema nel farlo?
Alcuni pensano che una buona attività è avere sempre successi o ragione. Secondo noi ogni volta che si segue la politica del "fare" si rischia. Si rischia di sbagliare, di mal interpretare, ma si può anche avere totalmente o in parte ragione. SDM Sindacato dei Marittimi segue questo modo di agire, meglio tentare di migliorare la situazione, meglio rischiare una brutta figura che stare MUTI. Ma se la ragione è nel mezzo, come si può essere pienamente nel torto o nella ragione?
A chi sta fantasticando su una realtà virtuale diciamo noi quale sia la vera interpretazione da dare a SDM: noi nel bene o nel male, nel giusto o nel torto esponiamo pubblicamente le nostre idee, proposte e attività. Lo facciamo magari fuori da toni "istituzionali" ma non siamo dei politici, ma facciamo parlare semplicemente l'uomo. E' solo questo che da fastidio, forse a chi è chiuso in un recinto sempre più stretto.
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