Sindacato dei Marittimi
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Diritto al voto marittimi: un pò di chiarezza.Diritto al voto marittimi: un pò di chiarezza.

Pubblicata il 12.12.2009

 

A seguito di un articolo pubblicato sul SecoloXIX "il voto scomparso dei marittimi italiani" del 01/11/2009, abbiamo ricevuto molte mail, e il nostro forum ha discusso molto su questo articolo.

 

Come sapete SDM Sindacato dei Marittimi ha iniziato a parlare di questo problema nel settembre 2008, quando scrivemmo direttamente al Presidente del Consiglio. A questa nostra istanza seguì tutto un lavoro pubblico mirato a far affrontare al Governo questo problema e trovare una soluzione.

 

Per vedere tutto questo lavoro basta leggere questa nostra news (CLICCA QUI) e articoli correlati, in modo da avere chiara la situazione.

 

Quando SDM Sindacato dei Marittimi parlò di voto lo fece chiedendo che questo venisse GARANTITO A TUTTI i lavoratori marittimi, non precisando (forse errando) che parlavamo dei marittimi che si trovano all'estero su navi di bandiera italiana e non. Perchè diciamo questo? Abbiamo notato che c'è molta confusione su argomento voto, dovuta anche a mancata informazione verso i lavoratori marittimi.

 

I naviganti (marittimi o aviatori) fuori residenza per motivi d’imbarco sono ammessi a votare, previa esibizione della tessera elettorale, in qualsiasi sezione del comune in cui si trovano, seguendo una determinata procedura.

- il marittimo deve presentare, presso la segreteria del comune in cui si trova, una domanda scritta dichiarando l’intenzione di votare in quel comune;

 

- il predetto comune, immediatamente dopo aver ricevuto la domanda, e comunque non oltre il giorno antecedente la data della votazione, ne informa telegraficamente il comune nelle cui liste elettorali il dichiarante è iscritto e rilascia al dichiarante stesso apposito certificato;

 

- il sindaco del comune di iscrizione elettorale del navigante, appena ricevuta la comunicazione telegrafica di cui sopra, inserisce il nome del navigante stesso in uno degli appositi elenchi, distinti per sezioni elettorali, che dovranno essere consegnati ai presidenti di seggio per le relative annotazioni nelle liste sezionali;

 

 - il navigante, per essere ammesso al voto in una sezione del comune dove si trova, dovrà esibire, oltre al documento di riconoscimento, alla tessera elettorale e al suddetto certificato rilasciatogli dal sindaco, anche un certificato rilasciato dal comandante (o dal direttore) del porto (o dell’aeroporto) nel quale si attestino i “motivi di imbarco” prescritti dalla norma;

 

- il sindaco del comune dove il navigante si trova, anche per il tramite del comandante (o direttore) del porto (o aeroporto), può invitare il navigante stesso ad accedere a una determinata sezione, avente un numero non elevato di elettori iscritti;

 

- il navigante, all’atto della votazione, sarà iscritto nella stessa lista aggiunta nella quale vengono registrati i militari.

 

Nel caso di elezioni provinciali, ai sensi dell’art. 1, lett.f), del decreto-legge 3 maggio 1976, n. 161, convertito nella legge 14 maggio 1976, n. 240, i naviganti sono ammessi a votare per tali elezioni in qualsiasi sezione del comune ove si trovino per motivi d’imbarco, sempre che siano iscritti nelle liste di un comune della provincia.

 

Anche per questo quando leggiamo numeri come 50.000 marittimi esclusi dal voto rimaniamo perplessi.

 

Anche se in tal caso il diritto al voto è garantito, leggendo la procedura è chiaro che questa è seguita da pochissimi lavoratori, per una organizzazione burocratica che ha dei limiti. A quei colleghi che ci hanno segnalato di non aver mai votato, anche quando imbarcati in linee tra porti italiani, sappiate che la procedura da seguire è quella sopra elencata. Rimane fermo un problema anche in tale situazione: non tutti anche se consapevoli di navigare o arrivare in porti italiani durante l'imbarco, possono sapere in che porto si troveranno nel giorno delle votazioni. Si potrebbe riflettere di trovare una soluzione unica sia per chi potrà votare in Italia che all'estero.

 

Quello che vorremmo dal Governo, e nello specifico dalla Commissione che dovrà affrontare e risolvere il problema voto dei marittimi a bordo di navi di bandiera, italiana e non, all'estero è fare una LEGGE che regolamenti con una procedura standard il metodo di votazione. E' chiaro che con il voto elettronico il problema sarebbe immediatamente risolto, per tutti, anche quelli imbarcati su navi che effettuano linee tra porti taliani (toglieremmo la burocrazia di mezzo!). Attualmente questa via è difficile da seguire poichè entrano in gioco altri fattori, quindi rimarrebbe come unica soluzione seguire la metodologia del VOTO PER CORRISPONDENZA, ma con una formula studiata appositamente per i soli lavoratori marittimi.

 

C'è da sperare che questo diritto non venga garantito attraverso emendamenti inseriti in altre norme, poichè sicuramente poi ci troveremmo di fronte ad altri problemi. Occorre non arrivare alla soluzione, solo per dire siamo stati noi a darvi il voto (a buon intenditore poche parole) ma affrontare questo problema seriamente arrivando ad una LEGGE specifica, che non mostri problemi futuri.

 

Qualcuno dirà, e forse non a torto, ma quanti poi usufruiranno del voto? Questo non deve interessare, il problema non è sapere se il lavoratore marittimo voterà, ma garantire lui la possibilità di avvalersi di un suo diritto.

 

Servizio sul diritto al voto dei marittimi trasmesso dal TG2 Costume e società il 10 dicembre 2009, per vedere il video

http://www.youtube.com/watch?v=d76jZ2r8EzA

 

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