
Tabelle d'armamento: tutto tace!
Pubblicata il 30.05.2010
Dopo la nostra nota del 27 aprile 2010 protocollo 2035/2010/PR indirizzata al C.A. (CP) CARPINTERI, non abbiamo ricevuto alcuna risposta.
Per leggere quanto accaduto andare al seguente link
SDM Sindacato dei Marittimi come sapete non usa forme di sciopero o manifestazione anche perchè rifiutiamo lo scontro per promuovere la nostra causa, ma soprattutto non parteciperemo mai a ciò che la nostra coscienza ritiene ingiusto.
Questa non è debolezza, ma coerenza, perchè se convinti che ciò che si fa è giusto, si deve lavorare seriamente per promuovere la propria opinione e avanzare richieste.
La debolezza è di chi cede al compromesso scontrandosi contro la viltà e incapacità dell'indifferente (e indifferenza).
In data 29 maggio 2010 abbiamo quindi inviato altra nota sia all'Ammiraglio Raimondo Pollastrini che al C.A. Francesco CARPINTERI, che potete leggere cliccando al seguente link (troverete l'intera istanza 24 marzo 2009 fino ad oggi, anche nella sezione attività)
Se pensavano che l'averci invitato al gruppo di lavoro aveva concluso la vicenda, purtroppo per loro, così non è.
A differenza di altre associazioni, noi del SDM Sindacato dei Marittimi non riteniamo che le tabelle di armamento siano nelle sole mani dei Sindacati Confederali e Confitarma, i quali seppur vero firmatari di Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro e accordi vari, devono rispettare nella stesura degli stessi le leggi e le normative nazionali e internazionali.
L'IMO, come anche l'ILO nella convenzione MLC 2006 e l'Europa hanno chiesto agli Stati di rivedere le tabelle d'armamento di concerto con le parti sociali, TUTTE. Questo perchè si deve garantire un equilibrio tra le parti in quanto se si parla di SICUREZZA E TUTELA DELLA VITA il solo essere più rappresentativo non basta.
Su uno yacht venuto alla ribalta sui giornali in questi giorni c'erano 20 membri di equipaggio, esattamente quanti ce ne sono su una nave di Lungo Corso ma molto più grande, o su un traghetto che
collega Olbia a Piombino. Solo questo dovrebbe far riflettere.
A definire ridicole le tabelle d'armamento sono fortunatamente anche Capitani di Vascello della stessa Capitaneria di Porto, quindi capirete sia paradossale che in Italia ancora si continui a delegare i soli Sindacati Confederali e Confitarma a definire tali tabelle, quando quelle attuali sono definite da persona delle autorità portuali, RIDICOLE.
Con questo non vogliamo dire che ora CGIL CISL UIL e CONFITARMA debbano essere isolate, noi a differenza di molte persone del cluster marittimo e dirigenti ministeriali siamo contro queste azioni.
Noi riteniamo che l'iter per definire queste tabelle d'armamento sia altro. L'IMO ha chiesto allo Stato italiano di agire. Il Ministero dei Trasporti fece prima una audizione pubblica, poi diede incario alla
Capitaneria di Porto di stabilire le nuove tabelle. Ora la Capitaneria di Porto dovrebbe prendere tutte le varie proposte sia quelle provenienti dal gruppo di lavoro da lei stessa costituito, sia quelle di
altre associazioni. Fatto questo fare una norma (legge, decreto quello che sarà) che stabilisca criteri per la stesura di tali tabelle, e non criteri minimi ma di massima sicurezza.
Questo vorrebbe dire stabilire per le vecchie navi delle tabelle tenendo conto delle emergenze che potrebbero verificarsi, del permettere il rispetto delle leggi su orario di lavoro e riposo anche in
condizioni particolari e straordinarie, pensare alla figura del comandante in seconda e via dicendo.
Per le nuove, prevedere anche una responsabilità per chi progetta la nave e il registro di Classificazione (garante).
Fatto questo, poi va anche bene che CGIL CISL UIL e Confitarma nei CCNL e accordi possano rivedere le tabelle, certamente non al ribasso.
Se così non sarà, vedremo solo delle tabelle che passeranno da 25 a 27 membri, e capirete che in nome della maggioranza o rappresentatività, ancora una volta nella storia verranno solo giustificati i
valori marci di quello che è il "costo" a scapito della sicurezza e tutela della vita umana.
Sappiamo che altri, a nome dei marittimi che con loro hanno aderito, continuano a vedere i soli Sindacati Confederali e Confitarma risolutori di questo problema, legittimandoli con lettere aperte e
pubbliche. Pur rispettando chiaramente il lavoro altrui noi invece siamo fermamente contrari a lasciare a quelle sigle il totale potere decisionale in merito a questioni di sicurezza. Se l'IMO ha chiesto di rivedere le tabelle d'armamento, se esponenti della Capitaneria di Porto le hanno definite RIDICOLE e spesso appena sufficienti a coprire gli incarichi nell’emergenza, è perchè le attuali tabelle non garantiscono la SICUREZZA E LA TUTELA DEL LAVORATORE.
C'è oggi la possibilità di rivederle in modo che lo Stato detti legge e imponga tabelle veramente soddisfacenti, sarebbe paradossale che proprio i marittimi oggi ridiino "potere" a chi precedentemente ha fatto accordi molto discutibili. Si perderebbe una ottima occasione di cambiamento. Chiaramente questa nostra posizione i media non la riporteranno, perchè scomoda a ..... .... ....
Forse noi del Sindacato dei Marittimi paventavamo rischi inesistenti, o le nostre proposte che partivano dal prendere in esame la gestione delle emergenze, POI COSI' FOLLI NON SONO. Ora a dire stesso nostro concetto è un Capitano di Vascello della Capitaneria di Porto, un uomo che effettua controlli e visite di bordo, chissà se ora che a dirlo è un Ufficiale della CP qualcuno ascolterà e prenderà decisioni in merito.
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