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Ministero dei Trasporti: conoscono il settore marittimo?Ministero dei Trasporti: conoscono il settore marittimo?

Pubblicata il 10.08.2010

 

Prima di continuare, dovete spendere un minuto nel leggere una nota del Ministero dei Trasporti Italiano, che purtroppo lascia seri dubbi sulle conoscenze che tale dicastero ha nello specifico sulla carriera nella marina mercantile, e sua gestione.

 
 
Prima di tutto diciamo cosa sia veramente l'anno del marittimo, e per farlo usiamo le parole dell'IMO:

2010: Anno del marittimo
Il Consiglio dell'organizzazione marittima internazionale (IMO), riunito per la sua sessione 102a a Londra (29 giugno al 3 luglio 2009), ha convenuto che il 2010 sia l'anno del marittimo.
Il tema è il rendere omaggio alla gente di mare di tutto il mondo per il loro straordinario contributo alla società e nel riconoscimento dei rischi che essi hanno nell'espletamento delle loro funzioni in un ambiente spesso ostile.
 
Il tema è complementare alla campagna già in corso "Go to Sea!" con lo scopo di attirare i giovani nel settore del trasporto marittimo. Questa campagna iniziò nel 2008, anno in cui in Italia il Governo rende vigente un decreto che con sole 500 ore di corso di allineamento, "regala" il diploma tecnico nautico a chiunque. Il regala sta ad indicare che riassumere in 500 ore 5 anni di Istituto Tecnico Nautico è una vera umiliazione a questa storica scuola. Ma non solo, si è abbassato il periodo minimo da svolgere da allievo ufficiale da 18 mesi a 12.
Si pensi che in quel periodo la EMSA la European Maritime Safety Agency, ci avvisava che i nostri Istituti Nautici non svolgevano le ore previste nell'insegnamento delle normative internazionali (1000 ore, il corso di allineamento ne dura la metà, non c'è da dire altro).
 
Detto questo già quanto affermato dal Ministero dei Trasporti non è corretto, poichè il primo scopo dell'anno del marittimo è il rendere omaggio alla gente di mare, mentre promuovere la carriera marittima tra i giovani era una campagna iniziata nel novembre 2008 detta Go to Sea!
 
Ma anche se il Ministero dei Trasporti non ha ben capito cosa fosse l'anno del marittimo, sta facendo buona, corretta e onesta informazione? Si consideri che quando ci si rivolge ai giovani, si "gioca" con le loro vite, e informazioni sbagliate o manipolate per altri interessi, si trasformano con il tempo in danni per la società. Illudere un giovane oggi, vuol dire avere un pessimo ufficiale o marinaio domani, condannandolo ad una vita di sacrifici non attesi.
I giovani devono decidere consapevolmente, e non sulla base di falsità. Se hanno vocazione accetteranno tutti i sacrifici che una carriera in mare richiede.
 
Il Ministero dei Trasporti italiano scrive:
Nella carriera marittima il personale può godere di lunghi periodi di ferie.
I termini esatti possono variare, ma spesso è usato il sistema di un mese di lavoro seguito da un mese di vacanza pagata soprattutto nei viaggi di breve durata. Nei commerci intercontinentali o in alto mare è normale concedere periodi di vacanza di diversi mesi.
In questo modo è inevitabile che i marittimi stiano fuori di casa per lunghi periodi, seguiti però, da altrettanti periodi di riposo.
FALSO. Attualmente pochissime compagnie del Nord Europa hanno peridi d'imbarco diciamo brevi, con mese di risposo a casa retribuito. Non solo ma stanno sperimentando l'equipaggio fisso, cioè che fa sempre stessa nave.
In Italia un contratto che prevede 1 mese a bordo e 1 mese a casa e anche retribuito non c'è. Al massimo nel cabotaggio si arriva a 2 mesi a bordo e 1 a casa NON RETRIBUITO.
Un normale contratto prevede un periodo di imbarco che va dai 4 ai 6 mesi, e il periodo di riposo minimo per chi in Turno Particolare è calcolato al 33% del periodo trascorso a bordo.
 
 
Solo i lavoratori marittimi in CRL vengono pagati anche quando sono a casa nei periodi di riposo, per il vero però in CRL sono la minoranza, e lo si ha spesso solo verso la fine della carriera o a gradi di vertice.
Ci sono varie realtà, ma sicuramente non è l'eccezione a fare la regola.
 
Il lavoratore infatti sia esso a turno Generale o Particolare al momento dello sbarco viene liquidato di tutto quanto sia suo diritto, vedi TFR trattamento di FINE RAPPORTO.
I mesi che quindi trascorre a casa, e sempre con la speranza che si venga richiamati e con turnazione corretta e regolare, non sono retribuiti.
Questo tradotto nella vita di tutti i giorni, vuol dire avere problemi nel chiedere un prestito per acquistare un automobile o accendere un mutuo.
Quello che si guadagna in 7 o 8 mesi max di lavoro, deve servire a vivere e far vivere la propria famiglia per i restanti mesi.
La malattia, se arriva dopo il 28° giorno dalla sbarco non è erogata.
 
LA REALTA' E' PIU' COMPLESSA E NON CERTO ROSEA COME DESCRITTA DAL MINISTERO DEI TRASPORTI ITALIANO, magari fosse quella, e per questo stiamo lavorando, per arrivare se non a 1 mese a bordo e 1 a casa retribuito ( UTOPIA PURA) almeno a periodi più corretti e giusti, a dare certezze economiche e sul futuro lavorativo ect ect.
 
Andiamo avanti e leggiamo:
Dopo diversi anni in mare, la professionalità e l'esperienza acquisite consentono di trovare lavoro in una delle tante professioni che l'industria marittima offre: dall'impiego nel settore armamento e spedizioni.
FALSO almeno in Italia. I posti a terra sono pochissimi, e la possibilità offerta dall'attuale organizzazione scolastica specifica per i lavoratori marittimi, non offre possibilità di mobilità in settori lavorativi diversi dal bordo.
Le compagnie offrono pochissimo, e carriere sindacali senza una legge che garantisca il distaccamento sindacale, sono pura ILLUSIONE, e forse noi essendo un sindacato possiamo affermarlo con più credibilità del Ministero dei Trasporti. BASTI PENSARE CHE LO STESSO MINISTERO NON HA MARITTIMI NEL SUO INTERNO, CIOE' TOLTI FORSE QUELLI CHE SONO LI MA PER ALTRI MOTIVI PERSONALI DI SCELTA DI VITA (magari un diplomato al nautico che vinse un concorso c'è, ma i dirigenti sono tutti avvocati o figure simili).
 
L'ambiente a bordo è un ambiente di lavoro unico perché unisce casa e lavoro e questo consente di creare delle relazioni sociali uniche
Chi è di voi a terra che non vorrebbe questo. Pensate che bello alle 16 invece che tornare a casa, dalla famiglia rimanete nell'ufficio fino all'indomani, woooooow. Peccato che la realtà a terra mostra una fuga dagli uffici, mah!
Grazie a tabelle di armamento minime le persone a bordo sono massimo 25, di nazionalità, cultura e lingua diversa. Se questo avvenisse a terra sarebbe molto bello ed interessante, ma avvenendo a bordo in un contesto chiuso, fa nascere molte problematiche. La vita sociale è quasi zero, poichè mentre uno lavora, l'altro dorme (molto poco), quindi queste relazioni si riassumono a ore di lavoro condivise per mesi con una sola persona, sempre se poi ci si accetti bene a vicenda.
 
Le opportunità per risparmiare, sin da giovani, sono considerevoli: diversamente da altri lavori, gli ufficiali hanno pochissime spese per l'alloggio o per il cibo quando sono imbarcati perchè queste spese sono pagate dall'armatore.
Confrontando professioni simili a terra, viaggiare guadagnando per un marittimo è la normalità: il costo del volo di rientro è pagato dalla compagnia di navigazione ai sensi delle leggi internazionali
.
Qui tocchiamo l'assurdo, vedi un po che ci date una canna da pesca e dite arrangiatevi. Comunque detto questo, l'acqua a bordo spesso la si PAGA, non perchè viziati ma perchè l'acqua delle casse della nave non è quasi mai buona. Il volo è pagato solo se la nave è in posti lontani, altrimenti c'è il treno.
Un esempio:
se si sbarca a Genova la compagnia paga l'aereo solo a chi vive nelle isole, anche se oggi sappiamo che attraverso promozioni spesso un volo costa quanto il treno. Ma non solo, se un marittimo decidesse di pagarsi la differenza spesso l'armatore non paga tale viaggio attraverso varie scuse.
Ma anche qui, vedi pure che queste spese le paghino i lavoratori! Poi detto dai Ministeriali, vorremmo vedere i gettoni che percepisce un loro dirigente per andare ai convegni !!
 
Al Comandante è richiesta una attitudine al comando e una grande capacità direttiva per assicurare la sicurezza ed il benessere delle persone che vivono e lavorano con il mare, ma anche la sicurezza dei passeggeri e delle merci che viaggiano sulla nave.
Al Direttore di macchina è richiesta la conoscenza, l'abilità e la capacità di far funzionare in perfetta efficienza le apparecchiature di bordo, dal motore che muove la nave alle caldaie che consentono un clima confortevole a bordo.
Infatti lo Stato che fa? Prende atto e diminuisce come requisito l'esperienza da fare da Allievo ufficiale. Chiude gli Istituti Tecnici Nautici e invece che pensare a percorsi formativi di qualità, apre la carriera a tutti con corsi di aggiornamento di 500 ore. Organizza un corso post diploma e lo chiama Accademia.
 
W L'ITALIA ma della meritocrazia o della mediocrità?
 
 
Da questo documentario non sembra che i periodi a bordo sono brevi
 
 
 
 
 
 

 

 

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