Sindacato dei Marittimi
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Marittimi italiani: siamo all'ammaina bandiera ?Marittimi italiani: siamo all'ammaina bandiera ?

Pubblicata il 08.09.2010

 

Riaprendo il Sindacato dopo la brevissima pausa estiva, vediamo che le mail dei colleghi che stanno rimanendo a casa aumentano sempre di più. Molti ci mandano per conoscenza, mail a loro inviate da agenzie marittime, dove gli viene spiegato in modo diplomatico che l'armamento impiegherà sempre meno personale italiano, poichè le navi sulle quali lo impegano sono sempre meno. Gli dicono che gli si chiede personale extra comunitario, soprattutto filippino.

 
Non stiamo parlando degli Ufficiali, anche se anch'essi trovano difficoltà ad imbarcare, ma di marinai, dei professionisti che navigano da anni, già formati e con esperienza.
 
Certo, leggendo quanto il Ministero pubblicizzava sul proprio sito (leggere la nostra news Ministero dei Trasporti: conoscono il settore marittimo?  ) oppure le famose parole del Presidente della Confitarma Dottor D'Amico Paolo, (leggere nostra news Appello degli armatori...  ) sembra che ci sia una azione a nascondere la verità.
 
Ripetiamo, le mail che affermano che si cercano extracomunitari, non sono dei lavoratori, ma delle agenzie che non riuscendo più a sistemarli devono dir loro la verità. Non possiamo pubblicarle, perchè coperte da privacy e riservatezza, ma ci sono. LAVORATORI, FAMIGLIE LASCIATE A CASA 6 O 8 MESI SENZA PAGA.
 
Perchè le agenzie non parlano? Semplice anche loro devono lavorare, e come i lavoratori marittimi per farlo, spesso troppo spesso non possono dire pubblicamente tutta la verità. A loro gli armatori pagano un servizio che è trovare manodopera extracomunitaria, altrimenti capite bene grazie al libero mercato, o meglio al mercato anarchico (perche senza regole, la libertà comunque ne impone) cambiano agenzia, oppure come già avviene si rivolgono direttamente nei paesi terzi.
Navigando sulla rete, e grazie a nostri contatti nelle Filippine, pensate che per cercare marinai filippini, mettono inserzioni in siti e blog, mentre da noi i marinai sono lasciati a casa, e senza paga caro Ministero dei Trasporti.
 
In agosto, qualcuno ha chiesto se SDM (o il nostro Presidente) abbia "le palle", e ci accusava di non essere capaci a fare il nostro lavoro. Ci si accusava di poca esperienza.
Giudizio da rispettare anche se non condivisibile, ma rimane però un dubbio: il coraggio (chiamato aver le palle ....) è quello di denunziare queste cose, o sta nel girare sempre lo sguardo altrove?
 
Ci hanno detto che parliamo male, che attacchiamo gente come l'ex Amm. Pollastrini o l'attuale Amm. LOlli. Che attacchiamo il dottor D'Amico, ma stranamente nessuno collabora con noi per pressare questa bravissima gente a risolvere il problema TUTELA POSTI DI LAVORO PER MARITTIMI ITALIANI. Marittimi sono tutti, dal Comandante al Mozzo, e tutti devono poter lavorare, anche visto che si sbandiera il crew shortage per avere agevolazioni dagli Stati Europei.
 
Ogni marittimo a casa, è una famiglia in difficoltà. Allora se contrastare questo, se denunziare questo vuol dire attaccare tutti i responsabili, BENE NOI CONTINUEREMO A FARLO. Semmai, dovreste criticare i responsabili che fuggono, ma l'Italia è strana.
Le TABELLE D'ARMAMENTO incidono direttamente su molti aspetti, come la sicurezza, la salvaguardia delle vite umane e ambiente e non meno su una tutela del posto di lavoro, sempre se chi le scrive abbia capacità a trovare il modo per farlo, e c'è.
Per questo a breve, poichè in Italia non crediamo sia possibile fare alcuna proposta, la presenteremo in Europa, chiedendo a questa di parlarne anche con l'IMO.
 
Ricordate però sempre una cosa: se oggi i lavoratori marittimi perdono il lavoro, questo è permesso grazie ad un CCNL debole, a normative come il registro Internazionale anche perchè nessuno vigila come dovrebbe (altrimenti la CP accettava nostra proposta numero verde per denunciare abusi). Lo si deve a tabelle di armamento minime. TUTTE COSE, CHE QUALCUNO HA PENSATO, SCRITTO E FIRMATO, non sono apparse da sole come tavole sante.
Dire questo, è avercela con tutti? Il libero mercato, la globalizzazione, sono scuse, sono definizioni. Il CCNL, il R.I. e le tabelle d'armamento sono invece strumenti per regolarizzare semmai il libero mercato indicando leggi (magari anche etiche e morali), e la globalizzazione non è cosa negativa se gestita bene.

 

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